martedì 18 gennaio 2011

ADDA E CAVEDANI IN INVERNO

Passate le piene autunnali dei fiumi,passate le feste natalizie con conseguenti vacanze un pò in giro per lo stivale,finalmente è arrivata l'ora di prendere la canna in mano per la prima volta in questo 2011.Anche se il meteo non è proprio l'ideale la voglia di essere sul fiume è tanta,causa anche la lunga inattività dell'ultimo periodo.Stavolta non cè che l'imbarazzo della scelta,scartati subito i vari laghetti a pagamento la scelta ricade su i fiumi più importanti della nostra provincia:il Po dove so che si stanno prendendo dei bei barbi,il Serio che sta pullolando di pighi o il mio corso preferito:l'adda con i suoi sempre più difficili cavedani!é evidente che la scelta ricade su questo spettacolare quanto imprevedibile corso d'acqua.Armato di bigatti e pastura al formaggio giungo sullo spot da me prescelto e già arriva la prima nota dolente,il livello del fiume non è ancora sceso quanto speravo e la spiaggetta da dove solitamento pesco con piede in asciutto è quasi completamente sommersa.Fortunatamente i stivali non mancano mai nel borsone ma l'idea di stare in 40 cm di acqua con queste temperature non mi ispira molto.Dopo una veloce lettura dell'acqua sulla bolognese da 7 metri monto un galleggiante da tre grammi,seguito da una spallinata ad aprire verso il basso composta da pallini della misura del 9 fino a chiudere con quella del 3,un amo del 20 legato su un buon 0,10 termina la lenza.
Prima di effettuare la pasturazione iniziale eseguo qualche passata di prova per trovare la giusta profondità di pesca,e qui arriva un altra brutta sorpresa:probabilmente le piene hanno scavato ancor di più il letto del fiume in questo tratto e il fondo che sono costretto a dare è di quasi tutta la canna da 7 metri contro i 5 abbondanti che solitamente trovavo.Con lo sguardo poco convinto cerco la 8 metri nel fodero senza troppe speranze,è rimasta a casa sulla rastrelliera e questa dimenticanza comporta non pochi problemi in fase di lancio con la sette.Vabbè si continua lo stesso e 5 palle di pastura accompagnate da 2 retine farcite di bigatti finiscono in acqua a circa 18 metri da riva.Incredibile la mia sfortuna e precisione,nelle prime 4 passate riesco ad agganciare tutte e due le retine!!!!Continuo a macinare passata dopo passata ma il galleggiante non da segni di vita,a parte le volte che il terminale si incaglia nel fondo.Continuo la pasturazione e modifico  lenza e profondità con risultato del nulla più totale.Nella mia mente mi sto già rimproverando di non essere sul grande fiume,sicuramente qualche barbo a quest'ora lo avrei già guadinato!Dopo una buona ora di cappotto il galleggio a fine passata sussulta e affonda con una velocità incredibile,sbaglio clamorosamente la ferrata.Ma questo mi da fiducia,rialimento il fondo e dopo pochi minuti sto lottando con un bel pescione che si fà sentire in sei metri e più di acqua corrente.Dopo un bellissimo combattimento finisce a guadino un bel cavedano che porta l'ago della bilancia a 1200 grammi!Il pesce è esausto e decido di non metterlo nemmeno in nassa,lo fotografo subito e gli dono la meritata libertà.Nelle due ore che seguono il galleggiante affonda per ben 6  altre volte agganciando 4 pesci davvero grossi che spezzano il terminale in due metre gli altri sempre intorno al kg vengono fotografati e immediatamente liberati.Quando il pesce è in attività il tempo vola ed è già ora di fare i bagagli e tornare a casa;uno sguardo al silenzioso fiume,un sincero ringraziamento per avermi regalato altre bellissime ore di pura pesca che solo la "mia Adda"sa dare.

Lo spot dell post in questione è il fiume Adda in località Formigara

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