mercoledì 10 febbraio 2010

I CAVEDANI DELL'ADDA A FORMIGARA


Quest’inverno è davvero lungo,e si fa sentire con tutto il suo vigore tramite giornate fredde,spesso piovose o addirittura imbiancate!Nel migliore dei casi c’è la nebbia!Sole?Neanche a pagarlo oro …. Che dire,giornate ideali per starsene al lavoro senza preoccuparsi se fuori c’è il sole o una mite temperatura sognando di stare sulla riva del fiume a pescare,come spesso ci capita di fantasticare in primavera .Ma la crisi che ha colpito la mia zona,mi obbliga anche per questa settimana a starmene a casa in cassaintegrazione.Stanco del week end freddo e nebbioso,lunedi parto per un giro di ricognizione sul mio fiume preferito:l’Adda.Arrivo in zona porto a Formigara,e con mio piacere trovo il fiume in bellissime condizioni:acqua verde e livello leggermente alto.Le postazioni sul pennello che danno nella lanca del porto sono abbastanza pulite e si potrebbe organizzare una bella uscita a roubasienne cercando qualche cavedano sulla fiondata,tecnica che adoro e che mi aveva dato qualche soddisfazione nel febbraio-marzo scorso.Proseguo la mia ispezione sul fiume e appena a valle della lanca visito una delle mie spiaggette preferite,anche qui sono consapevole che il fiume ha un bel fondale, la corrente è discreta e già individuo una buona linea di passata tra il molle e la corrente;ho deciso,domani sarò qui con la mia inseparabile bolognese da sette metri.Infatti il giorno dopo(ieri)tutto è organizzato:la temperatura non è delle migliori,sono le 10 e scende qualche fiocco di neve ma non sarà quello certamente a fermarmi!
Mi serve poco,la mia “bolo”,il borsone pronto con lo stretto necessario,una pedanina portaoggetti,guadino,un abbigliamento consono al periodo, una confezione da tre kg di pastura rossa al formaggio e un bel sacchetto di bigatti.Ricordo a tutti che in Lombardia vige ancora la preistorica legge del mezzochilo di bigattini,che sono sempre un po’ pochini per tentare il cavedano nelle acque profonde e correnti dell’Adda.Finalmente sono sul posto,lascio la macchina nel parcheggio convenzionato del parco “adda sud”e mi faccio una camminata di 70-80 metri in un sentiero interno del parco che costeggia  il porto e poi arriva in pieno fiume.Tutto è perfetto,l’acqua ancora bellissima come il giorno prima,solo qualche cormorano che sta già pescando è l’unica nota negativa.Prima di tutto monto la pedana, bagno la pastura con i guanti in lattice(l’acqua del fiume è gelida!!!!)poi osservo bene la corrente e la linea di pesca dove decido di pescare.Già so che ci saranno più di 5 metri di profondità,quindi decido di montare un galleggiante da 3 grammi con una bella spallinata aperta in circa 80cm,girellina e un amo del 20 serie 2 tubertini legato su un 0,08 krepton,in bobina un 0,12 da mulinello.Sono pronto,sondo il fondale,che risulta sui cinque metri e mezzo abbondanti,e comincio con la pasturazione:in acqua dritto a me a circa una ventina di metri finiscono sei palle di pastura ben pressate grosse come arance, seguiti da altre palle di bigatti incollati e appesantiti con il ghiaino.Dopo le prime 3 passate che sono servite più che altro per individuare il fondo preciso e i vari ostacoli,alla quarta il galleggiante affonda in maniera decisa,la ferrata è pronta e la canna si piega sotto i colpi del pesce.Da come tira sono sicuro che è un cavedano e anche bello,mi prende diversi metri di filo dato accuratamente con l’antiritorno e dopo alcune sfuriate verso il largo e qualche minuto di combattimento finisce a guadino un bellissimo esemplare che passa il chilogrammo.
Ritorno in pesca,eseguo qualche altra passata dove liscio clamorosamente due affondate che sembravano dei missili dalla velocità in cui il galleggiante spariva nell’ acqua.Altre passate a vuoto e decido di dare ancora da mangiare ai miei amici pinnuti,altra carne e farina finisce precisamente sulla mia linea di pesca, due giri e mi ritrovo con un altro bel pesce in canna ma stavolta tira in modo diverso e mi fa pensare che non sia un cavedano;meno sfuriate e non prende tantissimo filo,ma rimane saldamente ancorato sul fondo.Provo a recuperare qualche giro di mulinello e a un certo punto decide di lanciarsi verso riva a una quindicina di metri più a valle,ora capisco ha trovato un grosso ramo sommerso e cerca un riparo,provo a rallentarlo e a non farlo finire sotto al ramo ma senza successo,troppo forte e rischierei di rompere il mio esile finale.Fortunatamente rimane sotto al ramo senza impigliarsi da nessuna parte,ormai è in poche spanne di acqua e comincio a recuperare, è stanco e viene a galla,è un meraviglioso e enorme pigo,il cuore mi va in gola,faccio fatica a trascinarlo verso di me perché a riva c’è una corrente sostenuta.Prendo il guadino e decido di avvicinarmi ,lui rimane immobile e stanco dal combattimento,stendo il guadino e improvvisamente si rianima,mi coglie impreparato con la canna in mano destra e il guadino a sinistra,si gira due volte e si slama.Delusione,un pigo maxi ancora mi manca tra le mie foto trofeo!Bhè ha vinto lui,mi ha fregato ed è stato più bravo.Per di più mi aggroviglia anche tutta la lenza,e decido di rifarla da nuovo.Passa poco e sono di nuovo in pesca,pasturo e ricomincio a far passare il mio galleggiante in quella zona tra molle e corrente;nell’ora che prosegue aggancio altri due pesci che si inchiodano sul fondo,mi prendono qualche metro di filo e poi si slamano.Sostituisco l’amo del 20 con un 18 ma non vedo mangiate,torno al 20 e incanno subito un altro bel cavedano superiore al chilogrammo che finisce in nassa a far compagnia all ‘altro.Pasturando sempre ad intervalli regolari alternando la pastura ai bigatti incollati incanno un altro bestione che come quello prima si slama indisturbato.Provo a cambiare qualcosa,accorcio di qualche cm il finale e l’appoggio ma il risultato è di non vedere affondate.
Quindi torno allo schema precedente riaggancio altri due pesci che mi rimangono in canna 5-6 secondi e se ne vanno come nulla fosse.Credo che il problema di queste slamature stia nel fatto che pescando con 15 cm di appoggio,e con una lenza abbastanza morbida arrivavo un po’ tardi nella ferrata,proprio nel preciso istante in cui il nostro furbo cavedano si accorge dell’inganno,risputa l’esca e viene allamato appena fuori la bocca,con conseguente slamatura ai primi tentativi di fuga. La mia uscita si conclude con la fine della pastura e dei bigatti,bè poco male ho passato tre meravigliose ore in questo splendido fiume in compagnia di pesci che mi hanno fatto comunque divertire.Dopo le foto di rito rilascio in acqua i due cavedani presi,sperando di migliorare il bottino nella mia prossima uscita in adda.Stavolta avete vinto voi,ma tornerò……aspettatemi!!!!

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